Papa Francesco - Udienza Generale del 28/09/2016









La conversione alla vita penitente



«Quelli che si accostano al sacramento della Penitenza ricevono dalla misericordia di Dio il perdono delle offese fatte a lui e insieme si riconciliano con la Chiesa, alla quale hanno inflitto una ferita col peccato e che coopera alla loro conversione con la carità, l'esempio e la preghiera».

Come viene chiamato questo sacramento?

È chiamato sacramento della Conversione poiché realizza sacramentalmente l'appello di Gesù alla conversione, il cammino di ritorno al Padre da cui ci si è allontanati con il peccato.

È chiamato sacramento della Penitenza poiché consacra un cammino personale ed ecclesiale di conversione, di pentimento e di soddisfazione del cristiano peccatore.

È chiamato sacramento della Confessione poiché l'accusa, la confessione dei peccati davanti al sacerdote è un elemento essenziale di questo sacramento. In un senso profondo esso è anche una «confessione», riconoscimento e lode della santità di Dio e della sua misericordia verso l'uomo peccatore.

È chiamato sacramento del Perdono poiché, attraverso l'assoluzione sacramentale del sacerdote, Dio accorda al penitente «il perdono e la pace».

È chiamato sacramento della Riconciliazione perché dona al peccatore l'amore di Dio che riconcilia: «Lasciatevi riconciliare con Dio» (2 Cor 5,20). 

Colui che vive dell'amore misericordioso di Dio è pronto a rispondere all'invito del Signore: «Va' prima a riconciliarti con il tuo fratello» (Mt 5,24).

E' chiamato sacramento della Purificazione, in quanto purifica la persona da ogni affetto al male, ripristinando l'amore alla purezza, a Dio, e donando la gioia di una coscienza retta che si diletta nel compiere ogni opera buona: «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9-10).


I crediti di Gesù verso di noi.



Quali crediti vanta Gesù da noi, e quanto noi siamo debitori verso di Lui.


 



WILMA CHASSEUR - Cosa abbiamo perso noi oggi?



In questa 24ª Domenica del tempo ordinario, il Vangelo (Lc 15,1-10) ci pone davanti due categorie di persone che accostano Gesù: i pubblicani e i farisei, cioè i pubblici peccatori e i presunti perfetti. I pubblici peccatori lo ascoltano e i presunti perfetti lo criticano.