Papa Francesco - Angelus Domini del 28 Agosto 2016




Va’ a metterti all’ultimo posto - Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.


Riceverai la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti. La ricompensa qui e anche nella vita eterna. (Lc 14,14)

E noi cosa preferiamo? Quali posti scegliamo? I primi posti, le mansioni più comode e migliori, o quelli più scomode e dipsrezzate?

Preferiamo essere riveriti, serviti, omaggiati e salutati o essere dimenticati, valutati per niente, emarginati e maltrattati?

Crediamo di aver diritto ad un buon trattamento o un cattivo trattamento?

"Non è necessario andare in cerca di cose grandi, di grandi umiliazioni, superiori alle proprie forze: sentiamo la necessità di esercitarci nella umiltà, in piccole cose, per dare a Gesù prova del nostro amore." (Santa Maria Maravillas di Gesù)

Cosa preferiamo? Vogliamo e amiamo essere umiliati, essere messi in disparte, considerati per il nulla che siamo, o vogliamo essere esaltati, onorati?

E' quando ci umiliano che siamo umili, è quando ci umiliano che pratichiamo l'umiltà.

Cosa cerchiamo e preferiamo? Preferiamo e meritiamo lodi secondo il giudizio umano? Forse non siamo ancora convinti che non meritiamo alcun bene, e che invece siamo servi malvagi meritevoli di milioni di inferni?

Cosa preferiamo? Quale mortificazione e penitenza non ci è dovuta? Se non abbiamo umiltà come protremmo essere onorati, reputate persone dignitose?

Non crediamo che tutti sono più degni di noi poveri peccatori?

Preferiamo ricevere la ricompensa qui in questa esistenza temporale che finisce prima o poi, oppure alla risurrezione, nella vita eterna?

Ma quale ricompensa ci aspettiamo se non ci riteniamo vili peccatori, se non vogliamo soffrire nessuna umiliazione.

Abbiamo in noi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù? Egli, pur essendo nella condizione di Dio, umiliò se stesso, praticò l'umiltà, facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. (Fil 2,8)

Più grande e più santo è, infatti, colui che fa minor conto di se stesso e ringrazia Dio con maggiore umiltà. (Imitazione di Cristo Libro terzo - Cap.22)